Il giorno seguente non morì nessuno | La morte intermittente di Saramago
Non hanno nome i personaggi de Le intermittenze della morte di José Saramago: solo qualifiche.
Sono il primo ministro; il cardinale; il direttore generale della televisione; il violoncellista e via discorrendo.
L’unica che ha un nome (che è anche una qualifica) è la morte (rigorosamente con l’iniziale minuscola, e il perché lo spiega lei nel romanzo).
Non c’è bisogno di nomi, forse perché davanti alla morte, tutti gli uomini sono uguali.
O forse non tutti: uno sembra essere un’eccezione, ed è un violoncellista che la morte non riesce a far morire.
La differenza di trattamento tra tutti gli uomini e il violoncellista divide nettamente in due il romanzo di Saramago: nella prima parte, il lettore viene a conoscenza di cosa succede agli abitanti del regno in cui opera la morte (o, meglio, non opera, dato che ha deciso di prendersi una pausa); mentre nella seconda parte del romanzo, la morte si concentra a scoprire la ragione per la quale non riesce a chiudere per sempre gli occhi al violoncellista.
E anche la scrittura di Saramago sembra cambiare registro: l’ironia corrosiva della prima parte, nella seconda si stempera e lascia spazio alla tenerezza e ai toni da romanzo d’amore.
Sì perché nella seconda parte c’è spazio per l’amore; per la favola d’amore.
Ed è una favola che mette al centro del racconto la morte, incarnata in una bella donna, e il violoncellista; ed esclude il resto del mondo, come si conviene a tutte le storie d’amore.
Un romanzo che appassiona il lettore sia nella prima parte corale (quella che descrive assai compiutamente il disastro che si viene a creare quando non si muore più); e quella nella quale ci si abbandona, sognanti, alla fiaba “gotica” di una morte innamorata.
E ciò che succede quando la morte si concede all’amore, si riassume nella frase finale, degna dell’incipit geniale.
Un romanzo di cui si consiglia la lettura.
P.S. Per quanto attiene alla “scrittura d’autore” di Saramago si veda quanto già scritto a proposito del Vangelo secondo Gesù e di Caino.
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