Hitler racconta la Germania di oggi
Il quadro disegnato da Vermes, pur creando qua e là degli effetti comici, ha, nel lettore sensibile, un effetto indubbiamente inquietante.
Infatti, la sensazione generale che si ha leggendo il romanzo, è che, pur essendo le condizioni economiche della Germania radicalmente mutate rispetto a quelle degli anni che videro l’ascesa e l’affermazione di Hitler, l’atteggiamento mentale dei tedeschi e la loro visione rispetto ad alcune “questioni” paiono non essere cambiate di molto.
Ad esempio, lo stesso personaggio-Hitler, a un certo punto della sua “analisi in soggettiva” della Germania di oggi, a proposito della “questione razziale” si spinge a dire che, ancora oggi, non pare che il sangue delle diverse etnie che vivono nello Stato si sia mescolato, intendendo con ciò esaltare “l’arianesimo” e il razzismo del popolo tedesco.
E ciò, unito al fatto che, più di una volta, si sottolinea come l’ascesa e l’affermazione di Hitler sia stata il frutto della volontà popolare, non solo inquieta, ma fa riflettere: dato - come detto - che la mentalità del popolo tedesco non pare essere mutata di molto rispetto a quella degli Anni Trenta, cosa succederebbe davvero se un nuovo Hitler si presentasse sulla scena politica tedesca?
Ad ogni buon conto, la lettura del romanzo è istruttiva per più di una ragione, non ultima il fatto di poter apprendere diversi particolari relativi alla biografia di Hitler leggendo un testo scritto con toni volutamente “lievi”.
E “lieve” è anche il tono che l’autore mantiene nelle note che corredano il romanzo, nelle quali illustra al lettore certi particolari della vita, del “pensiero” e dell’opera del dittatore.
Un romanzo, dunque, di cui si consiglia la lettura, non con l’intento di svagarsi, ma con quello di apprendere.
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