Un metodo per rifondare il Teatro



Daniele Ceccarini nel saggio Il misticismo esoterico nel teatro di Stanislavskij e Tatiana Pavlova edito da Agorà & Co. ricostruisce il percorso che alcuni grandi nomi dello spettacolo intrapresero per rifondare/rinnovare il Teatro.


L’attenzione del saggista si concentra, in particolare, sull’azione svolta da Stanislavskij, Nemirovič-Dančenko e Tatiana Pavlova.

Ripercorrendo il loro lavoro e la loro teorizzazione (ossia, il loro metodo), Ceccarini sottolinea come essi pensassero al Teatro come a una sorta di Luogo Mistico e mirassero - nei loro spettacoli - a un’azione catartica sul pubblico, simile a quella svolta nell’antico Teatro Greco.


Un obiettivo del genere, però, lo si sarebbe potuto raggiungere solo concependo in modo del tutto nuovo il modo di produrre spettacoli: ossia, affidandone la responsabilità creativa alla nuova figura del regista e, per quanto riguarda in modo particolare l’Italia, puntando a un tipo di attore nuovo e lontano dal gigionismo solipsistico del mattatore.


Ma sia il nuovo tipo di attore, sia il mestiere nuovo del regista, andavano costruiti e, quindi, c’era assoluta necessità di un’innovativa azione pedagogica.

E Ceccarini mostra come Stanislavskij, Nemirovič-Dančenko e la Pavlova non furono “solo” straordinari creatori di spettacoli, ma anche eccellenti insegnanti.


Il volume, di cui si consiglia la lettura, si apre lasciando la parola ad alcuni studiosi e uomini di spettacolo tra i quali si citano Giancarlo Giannini, Antonio Calenda e Danilo Ruocco.


Il saggio è disponibile su Amazon.


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