La forza della parola
L’ora più buia di Joe Wright è un gran bel film che descrive gli sforzi compiuti da Winston Churchill per convincere l’ala più recalcitrante del suo partito a combattere contro Adolf Hitler, invece di trattare con lui.
Churchill, infatti, è assolutamente convinto che trattare con il nazista Hitler e con «il suo lacchè» fascista Mussolini porti il Regno Unito a un futuro di sottomissione, mascherata da indipendenza.
Per convincere coloro che vorrebbero trattare con Hitler che con il nazista non si tratta, Churchill discute, si incazza, elabora e pronuncia discorsi alla Nazione, assume decisioni spericolate (che, però, si riveleranno essere geniali) nella convinzione che per la libertà si debba tentare l’impossibile.
La sua fiducia nella forza della parola è totale, al pari di quella di certi personaggi shakespeariani.
Meno forte, invece, la fiducia in se stesso, tanto che ha bisogno di qualcuno che lo conforti e lo sostenga: la moglie, il re Giorgio IV e persino la sua giovane dattilografa.
Il film ha un ritmo serrato, ma soprattutto interpreti bravissimi e convincenti. Su tutti emerge un irriconoscibile Gary Oldman, davvero strepitoso.
Da vedere assolutamente.
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