Prepararsi alla Morte eroica

Torna in libreria Sole e acciaio di Yukio Mishima edito da Guanda e tradotto da Lydia Origlia.
Si tratta di un testo fondamentale per tentare di penetrare in Mishima, uomo dalla personalità complessa e, a tratti, enigmatica.
Scritto nel 1968, due anni prima dello “spettacolare” seppuku (il suicidio rituale) con il quale Mishima si diede la morte in compagnia del suo ultimo giovane amico (e probabile amante) Masakatsu Morita, Sole e acciaio racconta di come Mishima si sia preparato per anni a quella che, per lui, era una Morte eroica.
Insoddisfatto del suo fisico che considerava inadatto alla Morte eroica, quella tragica dei giovani e aitanti guerrieri, Mishima iniziò, quindi, a praticare sport con costanza e determinazione, in modo da forgiare un fisico atletico ed eroico.
Agli allenamenti fisici (l’acciaio), Mishima unì il sole, convinto che una pelle abbronzata e levigata fosse più consona a un guerriero di quanto non lo fosse un aspetto emaciato e smunto.

In altre parole, Mishima, sicuramente uno dei più importanti scrittori del Novecento, volle allontanarsi dall’immagine per lui ripugnante dell’intellettuale pallido e dal fisico molle, per assumere l’aspetto del combattente dai muscoli d’acciaio e dalla pelle temprata e levigata dal sole.
Le fotografie che lo ritraggono nudo testimoniano di come riuscì nel suo intento.

Un cambiamento radicale, quello ottenuto da Mishima sul suo corpo, che non era dettato dalla volontà di migliorare il proprio aspetto al fine di piacere agli altri, ma dall’esigenza per lui irrinunciabile di assumere le sembianze dell’eroe pronto a morire giovane e di morte violenta.
In altre parole, Mishima era convinto del fatto che per una Morte eroica fosse necessario possedere un corpo perfetto.
E desiderando intensamente una Morte eroica, Mishima dedicò l’ultimo decennio della sua vita a costruire un corpo da samurai.
Sole e acciaio ci dice, implicitamente, che il seppuku non fu un gesto improvviso e folle, bensì fu preparato con cura e lucida determinazione. Un gesto che, sembra di capire, avesse per Mishima il paradossale fine ultimo di unire in un tutt’uno l’Arte e la Vita, la Parola e i Muscoli, per Mishima, invece, dichiaratamente scissi.

Sole e acciaio a tratti è una lettura difficile, ma, si ripete, necessaria per entrare nel mondo di Mishima, al pari di libri come Confessioni di una maschera e Colori proibiti.



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