Casanova allo specchio
Ha preso il via ieri sera la 22a edizione del Festival Danza Estate con il balletto Casanova che il coreografo Eugenio Scigliano ha realizzato per la Compagnia Aterballetto.
Al centro della scena un enorme specchio.
Al centro della scena un enorme specchio.
Uno specchio in cui Casanova si riflette per riflettere.
Uno specchio simbolo della duplicità della condizione del protagonista: amante focoso e spadaccino pronto al duello, ma anche uomo disarticolato e inquieto.
In scena i sei danzatori interpretano tutti Casanova.
Sono giovani, freschi, appassionati, smaniosi, ma anche irrequieti, tremanti di fronte alla solitudine e alla vecchiaia, spasmodici.
Al loro fianco sei danzatrici che, di volta in volta, sono focose donzelle; vergini pure, prima restie all’amplesso e, dopo, donne liberate e intraprendenti; femmine pronte al sesso.
Al loro fianco sei danzatrici che, di volta in volta, sono focose donzelle; vergini pure, prima restie all’amplesso e, dopo, donne liberate e intraprendenti; femmine pronte al sesso.
La coreografia di Scigliano non sembra tanto puntare alla sequenza memorabile e sorprendente, quanto alla costruzione del carattere (operazione, forse, più consona al teatro di prosa, piuttosto che alla danza) e all’illustrazione del mistero del fascino del protagonista.
Non mancano, a tale riguardo, momenti intensi e carichi di erotismo, in cui i corpi dei danzatori vengono avvinti in sensuali passi a due.
Spettacolo piacevole assai ben danzato (su musiche del Settecento, in piacevole contrasto con i passi di danza moderna) dall’intera Compagnia.
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