Dal romanzo alla vita e ritorno
Romanzo interessante L’invasione degli ultragay di Corrado Farina edito da Zero91.
L’interesse nasce dal fatto che esso intreccia due storie diverse, ma strettamente legate l’una all’altra, in modo che dal destino dell’una dipende quello dell’altra e viceversa. Le due vicende hanno come protagonisti, l’una uno scrittore (tale Corradino Piersanti) alle prese con la redazione e la pubblicazione di un suo romanzo fantascientifico e l’altra i personaggi di detto romanzo. Quanto succede in una trama si riverbera nell’altra, cambiandone il corso. Ma, il corso cambiato nel secondo intreccio narrativo finisce per mutare nuovamente anche quello della prima storia. Il circolo si fa virtuoso o vizioso a seconda dei fatti narrati, e le due vicende procedono a braccetto dall’inizio alla fine del romanzo, terminando entrambe con un happy end che (forse volutamente) lascia un po’ di amaro in bocca al lettore.
Il romanzo fantascientifico che Piersanti sta scrivendo (e che ha lo stesso titolo del libro di Farina) si suppone ambientato in un futuro prossimo in cui i gay e le lesbiche hanno preso il potere e vietano i rapporti eterosessuali, considerandoli “contro natura”. Protagonista del romanzo è colui che si crede essere l’ultimo eterosessuale intento a sfuggire alla caccia datagli dalle forse di polizia.
La storia è volutamente sopra le righe e riecheggia perfettamente quelle di genere. A parte qualche sbavatura (come quelle in cui si usa la parola “pederasta” come sinonimo di “omosessuale” e in cui si definisce il protagonista “ultimo uomo” solo perché egli è un eterosessuale) e qualche ingenuità (come quella che vorrebbe gli eterosessuali convinti a diventare omosessuali da una forma di condizionamento che ricorda quello messo in atto nel film Arancia meccanica), il romanzo di Piersanti lascia, nel “lettore-reale” (ossia noi), il tempo che trova.
Diversamente, invece, avviene nelle menti dei “lettori-personaggi” dell’intreccio narrativo che si suppone abbia come protagonista l’autore Corradino Piersanti che si trova, suo malgrado (e proprio per le reazioni indotte nei “lettori-personaggi” dalla trama descritta nel romanzo che redige), a vivere situazioni paradossali che fanno riflettere noi “lettori-reali”. Piersanti, infatti, eterosessuale convinto, per una serie di circostanze viene creduto omosessuale e, per tale ragione, vivrà sulla propria pelle una serie di brutte esperienze tutte generate dalla diffusa e radicata omofobia esistente in Italia.
L’invasione degli ultragay (quello scritto da Corrado Farina), quindi, è un romanzo che (al di là del titolo fantascientifico) sa descrivere assai bene la realtà contemporanea italiana, non mancando di sottolineare tutti i malcostumi vigenti nel nostro Paese, da quelli della classe politica, a quelli degli operatori dell’informazione, passando da quelli delle persone comuni.
L’interesse nasce dal fatto che esso intreccia due storie diverse, ma strettamente legate l’una all’altra, in modo che dal destino dell’una dipende quello dell’altra e viceversa. Le due vicende hanno come protagonisti, l’una uno scrittore (tale Corradino Piersanti) alle prese con la redazione e la pubblicazione di un suo romanzo fantascientifico e l’altra i personaggi di detto romanzo. Quanto succede in una trama si riverbera nell’altra, cambiandone il corso. Ma, il corso cambiato nel secondo intreccio narrativo finisce per mutare nuovamente anche quello della prima storia. Il circolo si fa virtuoso o vizioso a seconda dei fatti narrati, e le due vicende procedono a braccetto dall’inizio alla fine del romanzo, terminando entrambe con un happy end che (forse volutamente) lascia un po’ di amaro in bocca al lettore.
Il romanzo fantascientifico che Piersanti sta scrivendo (e che ha lo stesso titolo del libro di Farina) si suppone ambientato in un futuro prossimo in cui i gay e le lesbiche hanno preso il potere e vietano i rapporti eterosessuali, considerandoli “contro natura”. Protagonista del romanzo è colui che si crede essere l’ultimo eterosessuale intento a sfuggire alla caccia datagli dalle forse di polizia.
La storia è volutamente sopra le righe e riecheggia perfettamente quelle di genere. A parte qualche sbavatura (come quelle in cui si usa la parola “pederasta” come sinonimo di “omosessuale” e in cui si definisce il protagonista “ultimo uomo” solo perché egli è un eterosessuale) e qualche ingenuità (come quella che vorrebbe gli eterosessuali convinti a diventare omosessuali da una forma di condizionamento che ricorda quello messo in atto nel film Arancia meccanica), il romanzo di Piersanti lascia, nel “lettore-reale” (ossia noi), il tempo che trova.
Diversamente, invece, avviene nelle menti dei “lettori-personaggi” dell’intreccio narrativo che si suppone abbia come protagonista l’autore Corradino Piersanti che si trova, suo malgrado (e proprio per le reazioni indotte nei “lettori-personaggi” dalla trama descritta nel romanzo che redige), a vivere situazioni paradossali che fanno riflettere noi “lettori-reali”. Piersanti, infatti, eterosessuale convinto, per una serie di circostanze viene creduto omosessuale e, per tale ragione, vivrà sulla propria pelle una serie di brutte esperienze tutte generate dalla diffusa e radicata omofobia esistente in Italia.
L’invasione degli ultragay (quello scritto da Corrado Farina), quindi, è un romanzo che (al di là del titolo fantascientifico) sa descrivere assai bene la realtà contemporanea italiana, non mancando di sottolineare tutti i malcostumi vigenti nel nostro Paese, da quelli della classe politica, a quelli degli operatori dell’informazione, passando da quelli delle persone comuni.
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