Gente di plastica
«Amore mio, perché mi hai abbandonato?». Tale domanda risuona insistente in Gente di plastica , bello spettacolo scritto e diretto da Pippo Delbono e interpretato dal medesimo, affiancato dalla sua affiatata compagnia di attori. Una domanda che non trova risposta, ma che dà vita a un'ossessione e a un forte malessere psichico nei personaggi variegati che popolano il mondo plastificato di Delbono. Un mondo, quello mostrato dall'autore, che non trova una via di mezzo tra il dolciastro quadretto familiare anni Cinquanta e la vuota società dell'apparire (esemplificata magnificamente dalla sequenza della sfilata di intimo maschile "diretta" da un attore nei panni di una riconoscibilissima e gustosa Donatella Versace). Una domanda, quella del perché si è stati abbandonati dalla persona amata, che non può avere una risposta in una società dove conta più l'avere (e continuo nello spettacolo è il richiamo ai soldi) che l'essere. Una società dove pur di a